Da quella terrazza alla sera potevi vedere tutta la baia e, in certe sere,il gioco di colori del tramonto creava uno strano effetto di luci.
Quella sera da quella terrazza,appoggiato al parapetto con il mio sguardo fisso verso l’infinito potei vedere e rivedere la linea d’orizzonte della mia vita vissuta fino ad allora..rividi l’infanzia con la sua spensieratezza,rividi la giovinezza con il suo fermento e la sua briosità di stati d’animo,ma quella sera appoggiato al parapetto di quella terrazza in quella sera di tarda primavera non sentivo più quel fermento,al suo posto un interiore tormento scandiva lento lo scorrere del tramonto e mi sentivo non poco infastidito da quel costante turbamento..pensavo..da piccolo guardavo il mondo da questa terrazza ed esso mi sembrava grande e tutto da scoprire..ora da quella terrazza vedevo nei pensieri affranto un panorama scuro come il tramonto di quel vespro,era infondo il solito panorama della baia ma io lo vedevo diverso e non lo riconoscevo più..quella terrazza aveva visto crescere un piccolo ragazzino che soleva passare le serate a mirare l’orizzonte e ad immaginare cosa ci fosse oltre quella linea..ora a distanza di tempo ero ritornato in quella terrazza e di una cosa ero certo e convinto ..non mi interessava cercare oltre la linea dell’orizzonte,la mia mente cercava solo la pace di quella terrazza.
Cosenza Gianluca